Costanzi: “Avanti con il nostro progetto”

Il Responsabile del Vivaio tra bilanci e futuro

Si è chiusa una stagione che ha regalato la soddisfazione più grande, la conquista dello scudetto Primavera a distanza di 21 anni dall’ultima volta, ed è già cominciata la stagione 2019-2020 che si annuncia particolarmente impegnativa ma anche stimolante per tutto il vivaio. A dirigere un movimento sempre più strutturato e importante, il Responsabile del Settore Giovanile Maurizio Costanzi che sorride al tricolore appena conquistato, ma già pensa all’anno che verrà, con l’obiettivo di crescere e migliorarsi sempre di più.

LE NOVITÀ PER LA STAGIONE 2019-20: DAL CAMPIONATO U18 AGLI STAFF TECNICI

“Siamo consapevoli che ora diventa tutto più difficile – spiega Costanzi – perché abbiamo alzato il livello di attenzione su quello che rappresenta l’Atalanta nel calcio italiano, abbiamo aumentato le aspettative. Ma ci deve essere sempre il giusto equilibrio: godiamoci questi momenti, ma sappiamo che quando si ricomincia non c’è niente di assodato o di ripetibile con assoluta garanzia. Per cui bisogna stare coi piedi per terra e restare quelli che vogliamo essere, nella nostra dimensione, nei nostri limiti ma anche nei nostri sogni, perché bisogna sempre pensare di poter fare meglio”.

Diverse le novità che si annunciano per la stagione 2019-2020 appena iniziata. “Abbiamo già definito i programmi per la prossima stagione. La grande novità è che parteciperemo al campionato Under 18 con altre nove squadre, in sostituzione di quello Berretti. Credo che l’introduzione di questo nuovo campionato sia un grande risultato, una tappa che non poteva mancare nel percorso di maturazione dei ragazzi. Nella Primavera ci sarà un cambiamento regolamentare, nel senso che il numero dei fuoriquota salirà a cinque (quattro 2000 più uno “libero”, ndr). E la novità per noi sarà essere impegnati su quattro fronti: oltre campionato e coppa, avremo la Supercoppa e la Youth League. Sarà una cosa per noi nuova e stimolante. La Youth League l’ho sempre seguita da esterno, sarà bello poterla vivere anche emotivamente. Vedendo il calcio espresso nella scorsa stagione, a detta di molti, tra colleghi e addetti ai lavori, la nostra Primavera era la squadra più “europea”: vedremo se saremo capaci di replicarlo. Ci troveremo di fronte a dei colossi, ci confronteremo con tutto il calcio d’élite europeo, per cui andremo con grande attenzione e stimolo perché sappiamo che ci aspetta un percorso in salita”.

Definiti anche gli staff tecnici delle squadre dell’attività agonistica: “Sono previsti pochi cambiamenti. Ci sarà il passaggio di Marco Zanchi nello staff di Massimo Brambilla nella Primavera (il 20 e il 21 luglio test atletici, il 22 primo allenamento a Zingonia, ndr) per fare un discorso più strutturato e simile a quello della prima squadra. Stefano Lorenzi allenerà l’U18, Giovanni Bosi l’U17, poi ci sarà una nuova entrata nell’U16 con l’inserimento di Marco Fioretto, e infine Alessio Gambirasio continuerà nell’U15 il lavoro di quest’anno con i 2005”. In via di definizione gli organici delle squadre femminili che quest’anno aumenteranno a sei, dalla classe 2003 in poi.

LA SODDISFAZIONE PER LO SCUDETTO PRIMAVERA

Alle spalle si è appena chiusa una stagione che ha regalato grandi soddisfazioni. “È stata una stagione bellissima che, con i dovuti distinguo, ha affiancato una stagione meravigliosa per la Società. Volevamo partecipare anche noi del Settore Giovanile in maniera diretta e vincere lo scudetto con la Primavera è stata una soddisfazione che ha riunito tutti in un piccolo grande trionfo. È stata una stagione da incorniciare, da ricordare e possibilmente da ripetere. Cerchiamo di proseguire nel nostro progetto”.

Lo scudetto Primavera mancava a Bergamo da 21 anni. “Era due anni che facevamo un campionato di vertice e mancava questo traguardo che coronava un percorso tecnico interessante. Nella regular season sia l’anno scorso che quest’anno avevamo dimostrato di essere competitivi nel campionato e forse questo scudetto sarebbe stato meritato già nella stagione regolare. Però i regolamenti ci costringevano ad andare oltre. Ho sentito ripetere spesso che mancava lo scudetto Primavera da tante persone, anche dai tifosi e da chi ama l’Atalanta da tanto tempo e vede nel settore giovanile questo marchio di qualità. Perciò mi fa doppiamente piacere. Questi cinque anni sono stati un momento importante di crescita condiviso con tante persone che stanno lavorando e che hanno sposato un progetto che parte dai piccoli e arriva ai grandi, e che speriamo continui a dare dei frutti. Abbiamo fatto 5 finali-scudetto, tre le abbiamo vinte: è una bella soddisfazione”.

“Il resto – Costanzi chiude così il bilancio del vivaio per la stagione 2018-2019 – è stato parzialmente soddisfacente. A fronte di alcuni buoni risultati, abbiamo anche avuto modo di valutare quanto si può migliorare. Se la Primavera che ha vinto è il prodotto finale di un grandissimo lavoro, ci fa capire che dobbiamo lavorare ancora meglio sotto per arrivare a quel livello. La stagione è servita per fare qualche critica, qualche considerazione, per rimodulare alcune cose. Stiamo strutturando nei vari settori una linea-guida e un progetto che ci faccia migliorare”.

UN PROGETTO IN CONTINUA EVOLUZIONE

Dietro il successo della Primavera c’è un progetto che Costanzi ha portato avanti e su cui ha creduto fin dal primo giorno in nerazzurro. “La Primavera che ha vinto il titolo è un piccolo specchio del progetto. La base di partenza è sempre quella di valorizzare il territorio nel miglior modo possibile. L’identità territoriale necessita però anche di numeri: è impensabile credere che un bacino numericamente circoscritto possa soddisfare tutte le esigenze. Oggi anche i 5-6 ragazzi che vengono da fuori sono funzionali a valorizzare quelli che escono dal nostro territorio. La qualità con la qualità valorizza tutti, ha un effetto esponenziale. Riuscire a valorizzare cinque figure territoriali, è un discorso molto importante. Ecco perché abbiamo pensato di integrare pescando in un territorio più allargato che può essere l’Italia ma anche il mondo”.

“Noi con questo progetto – conclude Costanzi – pensiamo di dare valore a tutto: al territorio, al lavoro dell’Attività di base, a quello dello scouting locale e di tanti ragazzi che nelle fasce più piccole sono insegnanti territoriali. E i complimenti più belli e sentiti ricevuti dopo lo scudetto sono proprio quelli arrivati dal nostro interno. La soddisfazione maggiore è vedere che tutti i gruppi di lavoro si sono sentiti partecipi di questo risultato. Il merito non è di una-due o tre persone, ma di tantissimi. E sentire anche il presidente Antonio Percassi e Luca Percassi che hanno vissuto proprio con gioia questo gemellaggio di risultati tra prima squadra e vivaio, è la testimonianza che questa è proprio una grande famiglia. Questo scudetto è stato un giusto riconoscimento allo sforzo di tante persone che in questi anni hanno condiviso questa scelta che parte dalla consapevolezza di dover interpretare oggi il settore giovanile in una maniera diversa, molto più organizzata, perché oggi tutto è accelerato, tutto è codificato, tutto è predisposto per arrivare a costruire un prodotto finale che è in continua evoluzione. Per cui anche chi è nella fase progettuale, ma anche produttiva, deve essere conscio di quello che viene richiesto come competenza e capacità realizzativa. Ci vuole un grande complesso di fattori: progetto, realizzazione, autocritica, rivalutazione e ripartenza”.

  • 09/07/2019
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