GOLLINI, MASSIMA CONCENTRAZIONE COL CHIEVO

Il portiere è stato decisivo con le sue parate

Prima la Fiorentina, poi la Sampdoria. Pierluigi Gollini si è fatto trovare prontissimo dopo un periodo senza giocare. Con i suoi interventi ha contribuito a conquistare due vittorie fondamentali.

Per prima cosa una scelta: meglio la parata di piede su Chiesa o quella sul colpo di testa di Ekdal?

“Forse la parata sul colpo di testa. Quella di piede, come tipologia di parata, mi era già capitato di farla altre volte. La palla era molto veloce, ero stato bravo anche lì, però l’intervento con la Sampdoria forse è stato più importante, visto anche il momento della partita. Stavamo vincendo 2-1 e mancava poco”.

Hai messo la firma su due vittorie importanti.

“Sono molto contento. Ho passato un periodo non semplicissimo senza giocare, però non ho mai mollato, ho sempre creduto di poter fare quello che sto dimostrando. Bisogna avere una testa molto forte e una grande mentalità. Penso di aver avuto il merito di non aver mai mollato. Ovviamente adesso non è il momento di fermarsi, anzi è l’ora di spingere ancora di più sull’acceleratore, quindi sono molto felice e spero solo di continuare così e crescere ancora”.

Domenica il ChievoVerona a Bergamo e lunedì il tuo ventiquattresimo compleanno…

“Ovviamente un regalo sarebbe vincere domenica. Se si guarda alla classifica, nelle ultime due partite abbiamo affrontato avversari un po’ più difficili, ma si sa che gli errori si fanno nelle partite che vengono considerate semplici, quando tutti si aspettano una vittoria. Non dobbiamo avere assolutamente cali di concentrazione. Sappiamo che vogliamo prenderci questi tre punti, ma anche che non è mai scontato niente nel calcio. In Serie A tutti possono mettere in difficoltà chiunque. E anche se il Chievo ha avuto un’annata difficile, ho visto la partita che hanno fatto con il Milan e li hanno messi molto in difficoltà: dobbiamo essere concentrati e fare una partita come abbiamo fatto sempre. E sono convinto che riusciremo a fare risultato”.

Dopo il Chievo ci sarà la sosta e poi comincerà lo sprint finale.

“È importante cercare di fare più punti possibili adesso. Sarebbe ideale finire con 9 punti questi ultimo ciclo di tre partite e andare alla sosta con una vittoria. Dopo ci sarà una volata finale in cui speriamo di essere noi a fare i punti e che gli altri invece perdano un po’ di terreno. Dovremo metterci tanto del nostro, abbiamo grande fiducia nei nostri mezzi, siamo in un ottimo momento, di condizione fisica e mentale. Abbiamo una grande spinta dal nostro pubblico e da tutto l’ambiente, come è sempre stato in questi anni. Sappiamo quanto può essere importante per noi e per tutti quelli che fanno parte del mondo Atalanta. Poi ovviamente c’è questa semifinale di coppa Italia che rappresenta un po’ il sogno di tutti. Noi siamo concentrati su entrambi i fronti. È ovvio che l’idea di poter andare a giocare una finale a Roma è molto allettante, sarebbe qualcosa di storico e faremo il massimo per riuscirci, ma allo stesso tempo non dobbiamo assolutamente sottovalutare il campionato, anzi”.

Venendo a te, i tifosi, specialmente i più piccoli, ti mostrano sempre tanto affetto. Qual è il segreto?

“Mi fa assolutamente piacere ricevere così tanto affetto. Sono lusingato, è molto bello e gratificante perché evidentemente apprezzano anche la persona che sono, al di fuori del giocatore. E vedere tanti bambini così appassionati è bellissimo: vuol dire che riesco a trasmettergli qualcosa di positivo. Mi fa piacere e mi dà anche un senso di responsabilità. Ne sono molto felice e questa penso che sia anche una delle parti più belle dell’essere conosciuti, dell’essere calciatore, del nostro mondo”.

 

CONTENUTO IN ANTEPRIMA ESCLUSIVA PER ATALANTA MAGAZINE 223

  • 16/03/2019
  • Atalanta/Chievo
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