Gosens: “Felice a Bergamo e nell’Atalanta”

"Contento per il Premio Ruggeri alla correttezza"

Una crescita continua e un ruolo sempre più da protagonista. Robin Gosens si racconta a 360°, dalla passione per la lettura all’amore (ricambiato) per Bergamo, passando per il premio “Ivan Ruggeri” per la correttezza ricevuto dal Club Amici. “Sicuramente è un bel premio, mi ha fatto molto piacere averlo ricevuto. Anche se a volte serve anche un po’ di aggressività o bisogna fare fallo, ma la miglior cosa è riuscire a vincere i duelli senza dover commettere fallo. Essere riconosciuto come un calciatore corretto, vuol dire aver giocato sempre abbastanza pulito. E di questo sono molto contento”.

Non a caso nella scorsa stagione hai preso un un giallo in tutto il campionato.

“Essere ammoniti non è mai positivo perché poi ti condiziona il gioco per il resto della partita. Per cui non voglio mai prendere il cartellino giallo e sono felice l’anno scorso di averne preso solo uno in tutto il campionato. Ma dirò di più: in tutta la mia carriera finora non sono mai stato espulso. Cerco sempre di giocare pulito, anche perché so bene che un’espulsione penalizzerebbe prima di tutto la squadra. Però non è che mi limito: è proprio il mio modo di giocare. Se devo fare un tackle, non mi tiro indietro. Però devi sempre provare a non spendere falli”.

Corretto in campo, ma anche sempre più convincente. La tua è stata una crescita costante e graduale.

“Così è andata finora tutta la mia carriera: sono sempre cresciuto step by step. Se solo penso che fino a cinque anni fa giocavo con gli amici e ora gioco in Serie A, è pazzesco: sto vivendo un sogno con l’Atalanta e sono felice di viverlo. Ho solo 24 anni, ogni giorno cerco di migliorare perché so che posso crescere ancora tanto. Intanto sono contento di come mi sto comportando. E sento che anche i tifosi sono contenti di me e questo mi dà una spinta in più”.

Nel tuo bilancio finora molto positivo anche un gol bellissimo al ChievoVerona e un paio di assist, uno molto importante a Hateboer contro l’Inter.

“Ad inizio stagione in un’intervista quando mi chiesero quale fosse il mio obiettivo, avevo risposto che volevo essere importante per la squadra. E per essere importante serve anche qualche gol, o degli assist. Non è ciò che conta di più, ma è sempre bello per un giocatore riuscire a incidere anche sotto questo aspetto”.

Un contributo importante, anche nell’ultima gara…

“Vincere contro una squadra forte come la Lazio, che solitamente è sempre nelle prime cinque posizioni del campionato italiano, è sempre bello. E vincere così ti dà qualcosa in più perché abbiamo fatto veramente un’ottima gara. Si è vista la nostra voglia di vincere. Forse a livello di gioco non è stata la nostra partita migliore, ma abbiamo dato veramente tutto”.

Ora il Genoa al Ferraris.

“Ho visto la loro partita con la Roma e mi sono piaciuti veramente molto perchè giocano un po’ come noi, si buttano dentro, vogliono attaccare. Per questo mi aspetto una partita aperta, tra due squadre che vogliono giocare. Noi siamo in un momento bello e abbiamo vinto contro una squadra forte, ma questo conta solo quando poi vinci anche la gara successiva. Quindi per noi sarebbe importantissimo vincere a Genova e allungare la nostra striscia di vittorie consecutive”.

Sei qui da un anno e mezzo, ma sembra molto di più, sia per l’autorevolezza con cui affronti le partiti, ma anche per come ti sei ambientato.

“Mi sento a casa qui a Bergamo: mi piace l’atmosfera, la gente che incontri per strada perché sono sempre tutti gentilissimi, aperti. Quando sono venuto qui, pensavo fosse più difficile ambientarsi in una cultura diversa, per me nuova. Ma dopo un anno e mezzo mi sembra di far parte di questa cultura. La gente di Bergamo ha avuto un ruolo importante perché mi ha aiutato molto. Sono convinto che anche per questo sono cresciuto così, anche dal punto di vista calcistico: quando ti trovi bene in un posto e c’è gente che ti vuole bene, poi è più facile riuscire a rendere al massimo. Io qui ho trovato anche degli amici fuori dal calcio e non è cosa che capita facilmente”.

Tra le tue passioni si dice ci sia la lettura…

“È vero. E leggo veramente tanto, perché mi rilassa. Lo faccio in ritiro o in viaggio. Mi piace leggere un po’ di tutto, in particolare i thriller e i libri di storia, soprattutto quelli che raccontano la storia del mio paese, la Germania. Mi piace conoscere il nostro passato, l’epoca che hanno vissuto ad esempio i miei nonni. Adesso però sto leggendo un thriller di Val McDermid”.

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  • 21/12/2018
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