INTERVISTA A ZAPATA

"A Bergamo il momento migliore della mia carriera"

“CHE EMOZIONE BATTERE LA JUVE. VOGLIAMO CONTINUARE COSÌ”

Diciassette gol negli ultimi due mesi, da dieci partite sempre a segno, Duván Zapata racconta il suo momento d’oro, ma anche le emozioni della serata di coppa con la Juve e la sua grande voglia di continuare così.

Duván, per molti tifosi dopo la serata di coppa è stato difficile andare a dormire tanta era la felicità per quel risultato…

“Lo ammetto: anche io ho faticato a prendere sonno dopo la partita. Perché hai dentro ancora l’adrenalina, l’emozione di segnare, di vincere una partita così importante. E la mattina i miei bambini appena si sono svegliati, la prima cosa che mi hanno detto è stata: “Papà complimenti”. Loro quando sono tornato a casa, erano già andati a letto, ma avevano visto la partita in tv. E vederli poi felici è stata una cosa bellissima”.

Hai faticato a prendere sonno, magari ne hai approfittato per rivedere la partita?

“Ho rivisto i gol ed è stata una grandissima emozione. Il primo gol di Tim (Castagne, ndr) è stato fondamentale. E subito dopo è arrivato anche il mio gol che ci indirizzava verso l’obiettivo”.

Cosa si prova a vivere una serata così?

“Non era facile, una partita tosta, dura. Ma noi ormai abbiamo questa mentalità, la convinzione che possiamo battere qualsiasi squadra se facciamo le cose bene. Infatti abbiamo messo in grande difficoltà anche una squadra fortissima come la Juventus. Siamo stati concentrati fin dal primo minuto. L’esperienza con la Roma probabilmente ci ha aiutato, per essere subito tosti fin dall’inizio e non iniziare la gara come contro i giallorossi”.

Un filo conduttore delle due partite: contro la Roma al rientro dall’intervallo, sotto per 3-1, il pubblico vi ha accolto con un grande incitamento che vi ha trasmesso una carica enorme. E con la Juventus il sostegno dei tifosi è stato ancora una volta eccezionale.

“È veramente il nostro dodicesimo uomo in campo. Senza di loro si farebbe più fatica, per noi è troppo importante il loro sostegno. Soprattutto in casa ti aiutano a vincere. Dobbiamo continuare così, tutti uniti sulla stessa strada”.

Adesso vi aspettano le semifinali di coppa…

“A questo punto, dopo aver battuto la Juve, c’è la voglia di arrivare in finale. Sappiamo che non sarà facile contro la Fiorentina, ma ci teniamo molto. Ce la giochiamo in due partite, la seconda in casa nostra per cui è una bella opportunità da sfruttare”.

Duván, ma cosa si prova ad aver segnato 17 gol negli ultimi due mesi.

“A volte neanche io ci credo. È un’emozione bellissima, mi sto togliendo delle belle soddisfazioni, sia a livello personale che collettivi. Devo continuare così. Sono in una squadra che mi fa segnare tanti gol e io devo farmi trovare pronto e cercare di sfruttare le occasioni che ho. Noi facciamo un bel gol, ma se non segniamo, non possiamo vincere. Che poi è quello che ci è capitato all’inizio del campionato. Adesso sto facendo gol e devo continuare così”.

I quattro gol di Sassuolo ti hanno fruttato anche il pallone della partita. Un bel regalo per i tuoi figli?

“Soprattutto Dayton, il più piccolo, ci vuole giocare sempre. Ma non gli do quel pallone, perché calciando forte rischia di rompere tutta la casa. Quindi cerco di dargliene un altro meno pesante (ride, ndr)”.

È il tuo momento migliore di sempre?

“Sì, sto vivendo il momento migliore della mia carriera. In Argentina, prima di venire al Napoli, avevo vissuto un periodo così, ma ero più immaturo, avevo ancora tanto da imparare. Adesso ho 27 anni, qua all’Atalanta mi sento al top della mia condizione, ma so anche di avere ancora margini di miglioramento in alcuni aspetti. Se sono arrivato a questo punto è grazie al lavoro che stiamo facendo con il mister e a tutto l’impegno che ci mette la Società per permetterci di lavorare bene”.

Come è cambiata la tua vita? Ora sarà più difficile girare per strada senza essere fermato dai tifosi…

“Io abito in centro e in effetti adesso mi fermano un po’ di più (ride, ndr). Alla mattina solitamente accompagno i miei figli alla fermata del pullman che li porta a scuola e ogni volta tutti i ragazzi mi fermano, mi chiedono foto o autografi. Ed è una cosa che mi fa molto piacere, vuol dire che sto facendo le cose bene e sto lasciando a Bergamo un bel segno. Che era un po’ il mio obiettivo: fare bene qua e sfruttare questa opportunità”.

Lunedì tornate a Cagliari dove a inizio gennaio sei già stato protagonista firmando il passaggio ai quarti di Coppa Italia.

“Sappiamo che il Cagliari è una squadra che non regala mai niente. Sarà ancora una partita tosta, come lo era stata in coppa. Dobbiamo cercare di fare una gara simile a quella. L’avevamo risolta nel finale, quindi dobbiamo giocare sapendo che la partita dura novanta minuti e abbiamo tutto quel tempo per cercare di vincere”.

CONTENUTO IN ANTEPRIMA ESCLUSIVA PER ATALANTA MAGAZINE 217

  • 03/02/2019
  • Coppa Italia
  • Duván Zapata
  • Interviste
  • Serie A
  • Serie A Tim