Papu Gomez: “L’Europa? Ci riproveremo”
Il capitano guarda avanti e alla Spal di Petagna
Voglia di ricominciare, di ripartire, di lasciarsi alle spalle la delusione per l'eliminazione dall'UEFA Europa League e la sconfitta col Cagliari. Il Papu Gomez volta pagina e complice la sosta, ricarica batterie e entusiasmo. Quello che la tifoseria non ha mai fatto mancare alla squadra. E il capitano lo sa bene: "A parte la delusione per non poter arrivare ai gironi di Europa League, da quando è iniziata la stagione, abbiamo perso solo una partita con il Cagliari, abbiamo fatto delle ottime partite, sia in campionato che in Europa, quindi penso che ci siano stati messaggi positivi. I tifosi lo sanno e continueranno a sostenere questa squadra come hanno sempre fatto. E io sono convinto che arriveranno ancora delle grandi soddisfazioni. La gente con noi è stata straordinaria. Anche in aeroporto dopo l'eliminazione con il Copenaghen abbiamo trovato dei tifosi e ci hanno applaudito: è stato molto bello, ci ha dato forza. La pausa per la sosta aiuta poi a riflettere sugli errori commessi e a cercare di ripartire da zero. E dalla Spal. Ci aspetta una partita molto importante".
Dopo l'esperienza della scorsa stagione e dei preliminari, la voglia di riprovarci è ancora più forte?
"A dicembre e gennaio vedremo come saremo messi in campionato e come saranno messe le altre squadre, ma sicuramente l'idea della squadra è quella di cercare di lottare anche quest'anno per l'Europa. Sappiamo che non sarà facile restare nei primi sette posti perché ci sono molte squadre competitive. Ma penso che anche noi lotteremo diciamo per i primi nove posti".
Del resto la differenza tra una posizione e l'altra è spesso determinata da molti fattori. Ma nell'ambiente c'è entusiasmo e la convinzione che questa squadra abbia le potenzialità per fare bene.
"Due anni fa abbiamo raggiunto il quarto posto con il record di punti e numeri alla mano quella è stata l'Atalanta più forte di sempre. Quest'anno purtroppo non giocando anche l'Europa League siamo in tanti e così abbiamo tantissime soluzioni".
Sarete in lotta su due fronti: campionato e Coppa Italia.
"Anche se preferirei una formula tipo quella inglese o spagnola, la Coppa Italia è sempre una competizione affascinante. Cercheremo di andare avanti il più avanti possibile. Un passo alla volta però, prima dovremo passare gli ottavi di finale".
Alla coppa mancano ancora dei mesi, il primo impegno sarà la Spal lunedì in posticipo. Una squadra con molte vecchie conoscenze nerazzurre.
"La Spal ha acquisito negli ultimi due anni tanti ex compagni, penso a Dramé, Paloschi, Kurtic e ora anche Petagna. È una squadra veramente tosta, l'anno scorso ci ha messo in difficoltà in entrambe le gare. Per ripartire però servirebbe una vittoria. Sarà una partita molto difficile e bisognerà lottare, ma penso che con le nostre armi potremo metterli in difficoltà".
Tra gli ex, è risaputo il rapporto che ti legava con Petagna.
"Sarà un piacere rivedere Andrea e sicuramente a fine partita ci scambieremo la maglia. Io gli posso solo fare un in bocca al lupo per tutta la stagione e augurargli che possa fare bene e tanti gol".
Tornando a te e al tuo rapporto con Bergamo: l'impressione è che sei sempre più bergamasco e che anche la tua famiglia si sia integrata alla perfezione con la città.
"Sì, ora Bauti ha cominciato scuola e presto comincerà anche il suo terzo anno alla Scuola Calcio dell'Atalanta. Non vediamo l'ora, il campo dell'Imiberg è a soli 300 metri da casa mia e Bauti è contentissimo: ci va con alcuni compagni di classe e si diverte. Lì fa l'attaccante, ma a casa gli piace "fare Gollini". Io ovviamente non vorrei che facesse il portiere (ride, ndr), ma ricordo che anche a me da bambino piaceva andare in porta per fare le parate, mettere i guanti. Anche Bauti si mette la maglia di Gollini e i guanti: io calcio e lui si butta dappertutto. Quando va a Scuola Calcio però gioca davanti: è molto coordinato e intelligente, passa il pallone quando vede un compagno da solo, per questo è abbastanza bravo. Ma a 6 anni la cosa più importante è che si diverta a giocare".
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