Primavera: alla scoperta di Daniel Armstrong

Primavera: alla scoperta di Daniel Armstrong

L'esterno finlandese è alla sua terza stagione in nerazzurro

Cinque volte titolare nelle ultime cinque partite, da gennaio non ha più perso un minuto. E nell'ultima gara con la Sampdoria, ha trovato il suo primo assist in occasione del gol di Vavassori. Il 2024 sta regalando soddisfazioni a Daniel Armstrong, esterno mancino finlandese, alla sua terza stagione in Nerazzurro. Il casse 2005 è un jolly prezioso per la Primavera: "Saper giocare in più posizioni è importante. Da piccolo giocavo da esterno d'attacco, poi con il passare degli anni ho arretrato la mia posizione. All'Atalanta ho fatto sia il centrocampista che il terzino, mentre nella nazionale finlandese sono stato impiegato anche da difensore centrale. Per me è sempre un orgoglio vestire la maglia del mio paese, in diverse occasioni ho avuto anche l'onore di indossare la fascia da capitano".

Dalla Finlandia all'Italia per inseguire un sogno: "Il pallone non è mai mancato a casa mia. Ho cominciato a tirare i primi calci ancora prima di camminare. Poi a 6 anni ho iniziato a giocare nell'Ilves Tampere, dove sono rimasto per dieci anni prima della chiamata dell'Atalanta nel 2021. Per me è stato un grande salto, uno step che però volevo fare: mi ricordo ancora il giorno del mio provino, ero nervoso, ma andò comunque bene. Sono venuto a vivere alla Casa del Giovane, due volte a settimana prendevo lezioni d'italiano e ora riesco a capirlo e parlarlo. Ora tutti i miei amici in Finlandia sono diventati tifosi dell'Atalanta, vogliono sapere tutto, seguono tutte le partite, mi chiedono la maglia (sorride, ndr). A casa io ho quella firmata di Kanté, uno dei miei idoli. Quando ero piccolo mi piaceva il Chelsea: oltre a Drogba, mi impressionavano centrocampisti come Essien, Matic e appunto Kanté. Ora tra i finlandesi ammiro il centrocampista del Leeds Glen Kamara. Nell'Atalanta, invece, mi piace molto Pašalić: l'avevo dovuto affrontare la prima volta che sono andato ad allenarmi con la prima squadra e mi aveva impressionato tantissimo per le sue qualità e la sua forza".

Il calcio è sempre stato un affare di famiglia in casa Armstrong: "Mio papà Keith è stato un attaccante, ha giocato in diversi club inglesi tra cui il Sunderland. Anche se non ho avuto l'occasione di vederlo giocare, perché ero ancora un bambino quando ha cominciato ad allenare, ho potuto vedere dei suoi video. Ora non si perde una partita, ci confrontiamo sempre, mi dà consigli preziosi: mi ha sempre trasmesso l'importanza del lavoro duro e di guardare ai propri errori per cercare di correggerli e migliorarsi".

"Inoltre - continua Daniel - fin da piccolo mio papà mi ha sempre incoraggiato a fare tanti sport diversi: basket, hockey su ghiaccio, ma anche arti marziali come taekwondo or boxing. Ancora oggi quando torno in Finlandia, mi diverto a praticarli. Ma il calcio è sempre stato il mio sport preferito. Ho un fratello più piccolo Oliver: ha quattro anni in meno e gioca come difensore centrale nell'Ilves. Abbiamo un guardino e in estate giochiamo sempre insieme, facciamo sfide 1vs1 o 2vs2 con i vicini. In inverno invece si gioca a Hockey su ghiaccio. Sono nato e cresciuto a Tempere, 200 km a nord di Helsinki, dove il clima è totalmente differente rispetto all'Italia. Quando per la prima volta sono atterrato a Bergamo, c'erano quasi 40 gradi: non ero abituato a queste temperature, in Finlandia spesso c'è la neve e si scende anche sotto i 20 gradi. Una volta, quando avevo 11 o 12 anni, ero andato al campo in bicicletta e mi ero portato una pala per spalare la neve. Durante i mesi più freddi ci sono anche i campi indoor. Passioni oltre al calcio? Mi piace ascoltare la musica, molti dei miei amici cantano: c'è chi fa rap, chi è in una band. Nel tempo libero mi piace andare sul lago con la barca a pescare o in un cottage con i miei nonni per fare la sauna. E dopo capita di fare anche il bagno nel lago ghiacciato".

VivaioDaniel Armstrong