Intervista a Cristante
Il centrocampista: "Pronti per lo sprint finale"
Reduce dall'esperienza in maglia azzurra con la Nazionale, Bryan Cristante è pronto a rituffarsi sul campionato. La testa all'Atalanta, il cuore in campo per raggiungere traguardi importanti e finire nel miglior modo possibile una stagione che lo sta vedendo grande protagonista.
Bryan, nel tuo album di ricordi di questa tua fantastica stagione si è aggiunta l'ultima convocazione in Nazionale per le sfide con Argentina e Inghilterra con una presenza contro i sudamericani.
"È sempre bello andare in Nazionale, la maglia azzurra regala sempre emozioni forti. Specialmente in gare come queste, contro squadre importanti, in stadi bellissimi. Sono occasioni importanti anche per accrescere esperienza internazionale".
Ora si riprende il campionato.
"E ci aspetta un mese secondo me decisivo per il discorso Europa. Giocheremo sei partite, tutte importanti. Siamo stati bravi a raggiungere la Sampdoria al settimo posto e ora ce la giochiamo in questo sprint finale, consapevoli che ora spetta solo a noi e che è tutto nelle nostre mani".
Il primo ostacolo si chiama Udinese.
"Una buona squadra, che non è mai facile da affrontare. Ma noi dobbiamo cercare di ottenere questa vittoria. Giochiamo in casa e sappiamo che il nostro tifo può darci una marcia in più. Abbiamo una tifoseria incredibile, che ci ha sempre sostenuto, sia in casa che fuori, e che possiamo ringraziare solo cercando di dare sempre qualcosa in più".
Undici gol fatti tra campionato e coppa: che effetto ti fa?
"Non avevo mai segnato così tanto, anche perché prima di quest'anno avevo sempre giocato più indietro a centrocampo. Mister Gasperini mi ha avanzato da trequartista e così sono più vicino alla porta. Il mister, si sa, è molto bravo con noi ragazzi. Ha pensato di mettermi in questa nuova posizione e sono contento. Speravo di trovarmi bene e con il passare delle partite, vedendo che funzionava, aumentava sempre di più la fiducia e la consapevolezza".
Di questi 11 gol, quale ha un significato diverso, per importanza, bellezza o emozioni che ti ha dato?
"Ne scelgo due, quelli a Goodison Park con l'Everton. Innanzitutto perché era una partita importantissima, che ci poteva dare la qualificazione al turno successivo, e poi perché sono arrivati in uno stadio così, con tantissimi tifosi atalantini che ci hanno seguito fino a Liverpool".
Ora ti restano dieci partite per provare a migliorare ulteriormente quello che è già il tuo record di reti segnate in una stagione.
"Prima di tutto però mi interessano gli obiettivi da raggiungere con la squadra. Poi se dovessi riuscire a segnare qualche altro gol e magari riuscire ad andare in doppia cifra in campionato, sarebbe tutto di guadagnato".
Fuori dal campo Cristante chi è?
"Sono un ragazzo molto tranquillo. Amo stare con i miei due cani, Mia e Tanisha, due femmine di Alaskan Malamute. Da tre anni li porto sempre con me, mi hanno seguito in tutti i posti dove sono andato a giocare. Per il resto non ho tatuaggi, non amo particolarmente i videogiochi e mi piace ascoltare musica. Generi? Non ne ho uno preferito, dipende dalla giornata. Bergamo? È una bellissima città, in particolare Città Alta è uno spettacolo".