Vivaio, Finardi:”Mai rinunciare al gioco”

Il bilancio del coordinatore "Siamo sodddisfatti"

“Visti i risultati fin qui ottenuti, siamo molto contenti”. È decisamente soddisfatto Giancarlo Finardi, il Coordinatore dell’Attività Agonistica del Settore Giovanile nerazzurro, punto di riferimento quotidiano del vivaio, presente ogni giorno sui campi d’allenamento e nei weekend alle partite delle varie formazioni.

Partiamo dal quadro generale dalla Primavera all’U15: il 2017 si è chiuso con tre squadre al primo posto, una al secondo e una al terzo.

“Un risultato probabilmente anche oltre le aspettative. A livello di classifiche siamo stracontenti, anche se non dobbiamo mai dimenticarci che l’obiettivo principale per noi è la crescita dei ragazzi. Stiamo lavorando bene, lo dimostrano anche i tanti convocati che abbiamo nelle varie nazionali giovanili: era da tempo che non ne avevamo così tanti”.

Soddisfazioni da dividere con tutto il mondo del Settore Giovanile.

“A me piace ricordare sempre tutte le figure che lavorano nell’ombra ma che fanno tanto per il settore giovanile. E poi devo dire che abbiamo una squadra di allenatori molto preparata con tecnici di valore come Brambilla, Lorenzi, Bosi, Zanchi e Di Cintio. Da quest’anno poi si è deciso di partire con staff che si avvicinino a quelli di una prima squadra, con l’inserimento di allenatori in seconda in tutte le categorie. È stata una scelta voluta da Costanzi e che permette senz’altro di lavorare meglio. In tal senso il settore giovanile ha fatto un acquisto importante inserendo nello staff della Primavera una figura come quella di Bellini, un ragazzo nato e cresciuto nel vivaio, che ha giocato sempre nell’Atalanta e può trasmettere valori importanti ai nostri giovani: Gianpaolo si è calato nel nuovo ruolo con grande disponibilità e ha messo subito a disposizione dei ragazzi la sua esperienza”.

Andando nel dettaglio delle categorie, cominciamo dalla Primavera.

“Credo che a inizio stagione avremmo firmato tutti per avere questa situazione: primi in classifica e in semifinale di coppa. In campionato la squadra ha anche un buon margine sulla terza e il lavoro sta cambiando. C’è stato all’inizio il cambio della guida tecnica: mister Brambilla ha ritrovato un gruppo che conosceva già e lo sta facendo rendere al meglio. E i tre ragazzi fuori quota del 98 sono stati positivi: Bolis dà equilibrio, Migliorelli sta continuando a crescere e Barrow ha fatto la differenza. Purtroppo l’anno si è chiuso con la tragica notizia della scomparsa del dirigente accompagnatore Maurizio Pacchiani. Era un bravo marito, padre e nonno. E per noi era una persona importante: aveva cominciato nei Giovanissimi ma dopo solo un anno avevamo deciso di portarlo in Primavera visto il suo livello di preparazione. Un uomo buono dall’aspetto serioso. Cercheremo con le prestazioni di onorare la sua memoria”.

La Berretti?

“Si è deciso, a mio avviso giustamente, di tornare a fare questa categoria per non rischiare di tenere fermi per un anno i ragazzi del 2000. E stanno facendo bene, sono primi con un cammino notevole. In particolare ripenso alla partita molto ben giocata e pareggiata sul campo dell’Inter che l’anno scorso con quel gruppo aveva vinto lo scudetto U17”.

Prima anche l’U17.

“Ha chiuso l’andata con dieci punti di vantaggio sulla seconda. Sta facendo veramente bene tenendo conto anche che ha avuto anche diverse defezioni importanti sulla carta. Ma chi è stato chiamato in causa, si è dimostrato all’altezza. Ecco, se c’è un aspetto che ci dispiace, sono gli infortuni seri che hanno fermato diversi ragazzi in tutte le categorie”.

L’U16 è terza ma in crescita.

“Un gruppo, quello dei 2002, che non aveva chiuso bene la passata stagione con l’eliminazione nei quarti dalle fasi finali, e che in questo inizio ha alternato buone partite ad altre meno buone. Ma è una squadra che è in ripresa e si stanno giocando i primi posti della classifica, tenendo conto anche che Traore è stato promosso da inizio stagione nell’U17”.

Infine l’U15, seconda al termine dell’andata.

“È partita fortissimo vincendo alla grande il Memorial Scirea, poi ha avuto un po’ di calo che può anche starci a livello mentale. Abbiamo avuto un paio di battute d’arresto che nel percorso di crescita a volte possono anche far bene. Infatti poi la squadra è tornata a giocare a buon livello”.

Il punto in comune che unisce tutte le fasce d’età resta la filosofia-Atalanta, l’impronta di gioco che si riconosce dalla Primavera all’U15…

“Avevo sentito recentemente un’intervista di Gasperini e Caldara in cui sottolineavano come le squadre straniere sono sempre propositive. Ecco, questo è ciò che a livello giovanile cerchiamo di fare da anni: è la nostra etichetta. Al di là dei risultati, cerchiamo sempre di fare calcio piuttosto che limitare l’avversario. È una strada che abbiamo intrapreso e che continuiamo a percorrere perché siamo convinti sia quella giusta. Vedendo tutte le partite delle nostre squadre, posso dire che siamo sempre propositivi, sempre alla ricerca del gioco. E questa è una filosofia che parte dall’Attività di Base dove si creano i concetti di gioco e che prosegue poi in quella agonistica. E alla fine porta a questi risultati”.

Dal 2018 cosa si aspetta?

“Il massimo sarebbe riuscire a ripetersi, anche se sappiamo che sarà sempre più difficile perché chi affronta le nostre squadre sarà sempre più motivato. Noi cerchiamo di proseguire sulla strada intrapresa all’andata. L’obiettivo principale comunque è continuare a far crescere i ragazzi in ottica prima squadra, se Gasperini ne dovesse aver bisogno. Poi, è logico, se riuscissimo ad arrivare in fondo con tutte le squadre, sarebbe tanto di guadagnato”.

  • 01/01/2018
  • Vivaio