ILIČIĆ: “GIOCO PER DIVERTIRMI”

In un anno e mezzo ha conquistato tutti a Bergamo

Josip Iličić a suon di prestazioni importanti e giocate illuminanti, è entrato di diritto nel cuore dei tifosi bergamaschi. Un legame che si è creato subito e che si è fortificato col passare del tempo.

Josip, tu come te lo spieghi? Solo per le tue prestazioni o c’è dell’altro?

“Mi sono trovato bene fin dal primo giorno e per me è stato molto importante trovare un ambiente che mi vuole bene e mi lascia esprimere al meglio. Sono sincero: ho trovato un ambiente che non avevo mai visto nella mia vita. Non parlo solo della Società, ma anche dei tifosi e della gente intorno all’Atalanta. È una società su cui veramente non puoi dire niente: in un anno e mezzo non ho visto una cosa sbagliata. Per un giocatore così è molto più facile perché puoi pensare solo al calcio. Sono molto contento di aver fatto la scelta di venire a Bergamo”.

Ti chiamano in tanti modi: da professore a prestigiatore, persino San Giuseppe. Ce ne è uno che ti piace di più, o semplicemente che ti fa sorridere?

“Quasi tutti mi fanno ridere, però quello a cui sono più legato è “professore” perché anche i miei compagni hanno cominciato a chiamarmi così. E per me va bene. È bello sentire tanti nomignoli, soprattutto quelli per complimentarsi di quanto fatto in questo anno e mezzo. Però c’è ancora tanto da fare”.

Campionato, coppa Italia…

“Io tengo a tutte e due le competizioni. La coppa però è la strada più breve per andare in Europa, però siamo in lotta anche in campionato. Perciò dobbiamo pensare prima al campionato, poi quando arriverà il ritorno con la Fiorentina, ricominceremo a pensare anche alla coppa”.

Tra l’altro arrivare in finale di coppa per te non sarebbe una novità…

“Personalmente tengo tanto alla coppa perché vorrei riprovare l’emozione di giocare una finale. Purtroppo l’ho persa due volte, per cui la terza volta non posso perdere (ride, ndr). Poi ti resta dentro tutto il contesto, l’atmosfera che circonda una finale di coppa. È troppo bello perché giochi una partita secca, a Roma, con tanti tifosi e lo stadio diviso in due. Io non mi sarei mai immaginato che potesse essere una cosa così bella nel calcio. Mi ricordo in particolare la finale persa col Palermo contro l’Inter: era stata una bella partita, divertente, in una bella atmosfera. Mi piacerebbe poter ripetere e rivivere quelle emozioni”.

A proposito di emozioni, l’ultima partita, il 3-1 alla Fiorentina, ti ha regalato emozioni forti.

“La partita del ricordo di Davide Astori. Già dal giorno prima ho sofferto e lasciato qualche lacrima, vedendo su Sky lo speciale che gli hanno dedicato. Poi il giorno dopo ho provato a dimenticarmi di tutto, ma era impossibile. Avevo in testa che durante la partita lo avremmo ricordato e sinceramente nei primi tredici minuti non ero neanche dentro la partita. Ho tenuto tutto dentro di me, poi al 13′ sono scoppiato, non potevo più trattenermi. E lì mi sono anche liberato, poi ho cominciato a pensare alla partita. Ho sofferto tanto, ma questo è un ricordo che resterà sempre dentro di me e non me lo può togliere nessuno”.

Domenica la Sampdoria, che da atalantino non sei mai riuscito a battere.

“Noi siamo in un buon momento, sappiamo che ci aspetterà una battaglia dura, il loro campo è sempre difficile. Ma sappiamo anche che se vinci questi scontri, puoi staccarli. Noi siamo pronti e abbiamo dimostrato nelle ultime partite che ci siamo e che teniamo anche al campionato, non solo alla coppa. Andiamo a Genova per provare a vincere questa partita”.

I tuoi obiettivi da qui a fine stagione? Gol, assist…

“Da quando sono stato male a inizio stagione, non penso più a queste cose: penso solo a divertirmi e a star bene di salute. Se ti alleni bene, poi le cose arrivano di conseguenza. Però devi essere sempre positivo, ti devi divertire e fare il lavoro secondo me più bello al mondo”.

  • 09/03/2019
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