Intervista a Luca Rizzo

"A Bologna una gara speciale e importante"

Luca Rizzo si racconta a 360°: appassionato di cucina e conquistato da Città Alta e dal tifo atalantino, il centrocampista arrivato a gennaio dalla Spal si appresta a tornare a Bologna da ex. E ora che ha rotto il ghiaccio con la Juve, ha voglia di aiutare l’Atalanta nella rincorsa al 7° posto.

Luca, il primo pensiero però è doveroso riservarlo ad Astori.

“Eravamo a tavola tutti insieme a Zingonia quando abbiamo saputo la notizia: ci è gelato il sangue, siamo rimasti sconvolti. Io l’avevo conosciuto più che altro come avversario in tante partite: un giocatore elegante e molto corretto, sempre pronto a dare una mano al compagno ma anche all’avversario. Credo che sia giusto che il campionato si sia fermato domenica scorsa. Ora è doveroso tornare a giocare per ricordarlo nel modo migliore che possiamo, facendo quello che ha sempre fatto, cioè giocando a calcio”.

Sono stati giorni difficili, in cui avete comunque dovuto preparare la gara di Bologna.

“Abbiamo cercato di lavorare al massimo, di allenarci come al solito. Abbiamo pedalato, io soprattutto visto che sono appena rientrato dall’infortunio e ho fatto solo uno spezzone di partita in coppa: ho tanta voglia di giocare”.

A Torino con  la Juve sei riuscito finalmente a rompere il ghiaccio e a esordire nell’Atalanta.

“Uno spezzone in TIM Cup, un primo approccio. Sarei partito titolare la domenica prima in campionato, ma ci si è messa la neve di mezzo e ho rosicato molto per quel rinvio. Ma le partite sono tante e sono convinto che ci sarò bisogno di tutti. Intanto sono contento anche per quei pochi minuti di coppa perché ho avuto sensazioni positive dalla gamba infortunata”.

La voglia di essere protagonista anche a Bergamo è tanta…

“Appena arrivato, un infortunio mi ha fermato. Ho perso un mese importante e mi è dispiaciuto molto. Ora sono in debito e ho voglia di dare anche il mio contributo all’Atalanta per aiutarla a raggiungere i suoi obiettivi. Mi sto allenando per raggiungere la forma migliore e poter dare una mano”.

Il prossimo impegno sarà a Bologna dove lei ha giocato negli ultimi due anni.

“Logicamente quando torni in un posto dove hai giocato, non è mai una partita come le altre ed è sempre bello giocare in uno stadio dove sei stato due anni, contro quelli che sono stati i tuoi compagni. Io avevo un buon rapporto con tutti, ma in particolare avevo legato con Masina. Abitavamo vicini, ci separavano giusto tre palazzi, perciò eravamo sempre insieme: a pranzo o a cena. Poi il secondo anno si è aggiunto anche Di Francesco. Siamo tre ragazzi simili per carattere e ci siamo trovati subito bene”.

Che Bologna bisogna aspettarsi?

“Dopo l’ultima sconfitta, saranno ancora più carichi. Conosco bene mister Donadoni ma anche tanti giocatori, so che vorranno riscattarsi e perciò dovremo stare ancora più attenti. Il Bologna ha giocatori forti, giovani già con una bella esperienza: servirà la miglior Atalanta. Per noi può essere una partita importantissima: siamo un po’ attardati, perciò se vogliamo recuperare punti, non possiamo commettere errori. Se vogliamo raggiungere il settimo posto, dobbiamo cercare di vincere il più possibile: il tempo c’è, le partite da giocare pure”.

Sei arrivato a gennaio, ma già a novembre avevi già capito cosa voleva dire giocare a Bergamo…

“Da avversario con la Spal. Entro nella ripresa e al primo pallone toccato segno il gol dell’1-1. Mi ricordo il diluvio di quel giorno: pioveva così tanto che mentre facevo il riscadamento, facevo anche fatica a vedere. Però nonostante quel tempaccio, allo stadio c’era tanta gente. È raro vedere così tanti tifosi, le famiglie, in un diluvio del genere. La cosa mi aveva impressionato. Ma dell’Atalanta sapevo già qualche cosa, perché alla Spal c’erano Paloschi, Grassi, Borriello che me ne avevano parlato”.

Hai avuto l’opportunità di scoprire la città in questi pochi mesi che sei a Bergamo?

“Sono rimasto affascinato da Città Alta: ci ho portato amici e parenti a visitarla perché è qualcosa davvero di unico”.

Fuori dal campo che tipo di ragazzo sei?

“Mi piace stare in compagnia, ritrovarsi per una cena o anche solo per una partita alla play o a qualche gioco di società. Poi ho una passione per la cucina. Guardo Masterchef, mi piace provare le ricette e cucinare, più che per me, per gli altri, quando magari ho degli ospiti. Il piatto più riuscito? Penso un tortino al cioccolato col cuore morbido: aveva avuto un bel successo”.

Hai già assaggiato qualche piatto tipico bergamasco?

“Il primo giorno che sono venuto a Bergamo, ho subito voluto assaggiare i casoncelli e mi sono piaciuti”.

Tra le tue passioni c’è anche collezionare i pantaloncini da calcio…

“Mi piace scambiare le magliette magari con gli ex compagni con cui avevo legato di più. Ma ammetto che preferisco i pantaloncini. Da Gomis e Oikonomou ad esempio mi ero fatto portare i pantaloncini quando sono andati in nazionale. Sono ricordi personali che fa sempre piacere avere”.

  • 10/03/2018
  • Luca Rizzo