Bonaccorso:”Stiamo seminando per il futuro”

Parla il coordinatore dell'attività di base

Alle radici del Settore Giovanile c’è l’Attività di Base, un movimento in costante espansione e crescita: nei numeri, nelle iniziative, nei progetti. “Stiamo lavorando molto e siamo convinti che alla lunga raccoglieremo i frutti di questo lavoro” ripete sempre Stefano Bonaccorso, il Coordinatore dell’Attività di Base.

Partiamo dalla crescita di tutto il settore dell’Attività di Base?

“Lo dicono i numeri: ogni anno si registra una crescita. Quest’anno abbiamo 165 tesserati dai 2004 ai 2011, ai quali si aggiungono 70 bambine dalle 2003 alle 2007. Basti pensare che due anni fa siamo partiti con 20 bambine tesserate. Poi c’è la Scuola Calcio che in un anno ha raddoppiato il numero degli iscritti: ora ne abbiamo 140. E i Football Camp estivi ogni anno fanno registrare un aumento dei partecipanti”.

Il segreto di questa crescita?

“Lavoriamo tanto, non ci fermiamo praticamente mai. C’è un po’ di mentalità bergamasca in questo. Anche in queste festività abbiamo deciso di fare tornei, partite, allenamenti. Per i bambini è un divertimento e anche le famiglie sono contente perché i loro figli fanno attività sportiva, giocano. Abbiamo tutto quello che serve per fare belle cose: un bel centro sportivo, risorse umane di valore e tanta passione”.

Quella di prediligere il gioco è una filosofia che vi accompagna tutto l’anno.

“Una volta i bambini passavano le giornate giocando in cortile o all’oratorio. Ora tutto questo si è un po’ perso, non c’è più la possibilità di imparare a giocare in modo naturale. Ma noi cerchiamo di riproporre quello spirito. Facciamo giocare tantissimo i nostri piccoli calciatori, lasciandoli liberi di esprimersi: tre allenamenti alla settimana più due partite nel weekend: preferiamo fare una partita o un allenamento in più, perché sono tutte occasioni per far crescere i ragazzi”.

Non solo a livello calcistico…

“La missione del settore giovanile da sempre non è solo crescere calciatori, ma anche e soprattutto persone. Cerchiamo di trasmettere dei valori, uno stile, quello atalantino. I nostri ragazzi devono essere educati, ordinati. Abbiamo la fortuna di essere in una società come l’Atalanta, dobbiamo essere riconoscenti ma anche riconoscibili. Cerchiamo di distinguerci, anche e soprattutto nei comportamenti, dentro e fuori dal campo, vincendo il torneo del fair play e della correttezza. Questo è un aspetto a cui teniamo molto”.

Come procede la crescita delle varie squadre?

“Abbiamo dei buoni gruppi in tutte le categorie, delle squadre interessanti in linea con la tradizione e la storia dell’Atalanta. Stiamo seminando per il futuro. Abbiamo uno staff di allenatori preparato nei quali stiamo inserendo anche dei giovani che hanno tanta voglia di imparare e crescere e che si affiancano ai vari allenatori storici come Pandolfi, Rebba e Silvani che hanno già una decina di anni di esperienza e che costituiscono i punti di riferimento”.

Tanto lavoro sul campo, ma altrettanto quello fuori…

“Sono tante le iniziative che seguiamo. Stiamo cercando di essere molto presenti sul territorio arrivando a tutte le società bergamasche, abbiamo aumentato il numero delle società affiliate. Organizziamo incontri di aggiornamento, confronti, allacciamo contatti, ospitiamo allenatori da tutta Italia a Zingonia, abbiamo stretto rapporti con l’Università per i tirocinanti e una collaborazione con il Csi per la formazione degli allenatori. Tutte queste attività e iniziative ci rendono più forti. Si è creato un bel clima attorno all’Atalanta, anche grazie alle imprese della prima squadra e alla famiglia Percassi che sta rilanciando e valorizzando il Settore Giovanile. L’Atalanta è tornata a essere ambita, i ragazzi e le loro famiglie scelgono l’Atalanta e questo è positivo e ci fa piacere. Vuol dire che siamo nella direzione giusta”.

 

  • 28/12/2017
  • Vivaio